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Juri Lertora
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Giugno 5, 2021
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Gravina: "Il mio obiettivo è accorciare le distanze tra la Figc e i territori”

Le dichiarazioni del presidente della FIGC a margine della conferenza stampa avvenuta nella sede del Comitato Regionale Veneto

L'obiettivo della mia visita è toccare con mano la situazione del calcio di provincia, il calcio dei territori per illustrare quanto abbiamo già fatto e per dare ulteriori risposte alle criticità emerse dal prolungato stop imposto dalla pandemia, ma desidero rinnovare ancora una volta i miei complimenti al Venezia per la storica promozione e il bel messaggio di bellezza e gioia comunicato al mondo". Lo ha detto il presidente della Figc Gabriele Gravina oggi a Marghera, nella sede del Comitato Regionale Veneto.

Durante l’incontro si è parlato della ripresa dell’attività di base, delle difficoltà economiche del momento, dell’ammodernamento degli impianti, di riforme strutturali e del decentramento amministrativo, ma anche delle promesse mantenute dalla FIGC verso il mondo dilettantistico come i contributi e il ristorno dei costi di settore giovanile e scolastico in favore delle società, nonché i rimborsi contenuti dal decreto ‘Sostegni bis’ per le spese sanitarie sostenute dai club che hanno ripreso a giocare.

Ringrazio il presidente Gravina della sua visita – ha dichiarato Ruzza sul sito ufficiale della FIGC – ma soprattutto delle sue risposte, della sua concretezza e della sua determinazione. In un periodo così difficile, il suo sostegno non è mai mancato perché volto sempre alla ripresa, alla riapertura in sicurezza. Noi siamo per affermare che i praticanti del nostro mondo sono tutti di rilevanza nazionale, indipendentemente dalla categoria in cui giocano”.

Sono qui – ha affermato Gravina sul sito della FIGC– perché è mia intenzione accorciare le distanze tra la FIGC e i territori, raccogliendo suggerimenti utili a completare il processo di sostegno al calcio di base, iniziato con lo stanziamento di diversi contributi e l’approvazione di norme che hanno consentito la ripresa dell’attività, e delineando un piano per recuperare i 200 mila tesserati che nell’ultimo anno hanno smesso di giocare. Lo dobbiamo ai giovani e alle loro famiglie, perché senza sport rischia di essere una generazione penalizzata per sempre dal Covid, invece il calcio è la cura, la soluzione per tornare alla normalità perché ci aiuta a relazionarci con il prossimo”.

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Scritto Da: Juri Lertora

Ho collaborato con il Notiziario del Calcio, Il Secolo XIX, La Nazione, Piccolo di Trieste e Corriere dello Sport edizione romana. Da poco collabora con calciospezia.it
Non mi piace solo il calcio, amo lo sport in generale e motociclismo e basket completano le mie passioni sportive.

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